Che Andrew Taylor Still, il padre dell’osteopatia, fosse un genio della scienza medica non ci sono dubbi, forse fu proprio lo spessore della sua genialità ad oscurare altri geni che hanno caratterizzato la medicina osteopatica. Tra questi sicuramente va annoverato John Martin Littlejohn. Oggi, 15 febbraio, ricorre l’anniversario della nascita a Glascow dell’osteopata e medico scozzese. Il valore, enorme, di Littlejohn fu la sua incessante voglia di studiare; lo studiare per comprendere ed evolvere le scienze, non solo mediche. A lui vanno la paternalità di più cose. E’ il padre infatti dell’osteopatia europea: grazie al suo ritorno in Europa, dopo la parentesi americana che lo mise in contatto con Still e lo fece diventare un osteopata, fonda la British School of Osteopathy di Londra nel marzo 1917. Prima scuola di osteopatia in Europa e, di fatto, l’inizio della diffusione della medicina osteopatica nel vecchio continente. Se diciamo che oggi l’osteopatia in Europa è nettamente più evoluta di quella negli Stati Uniti (dove è nata) siamo sicuri che gli amici americani non si offenderanno. Ma Littlejohn è anche il padre degli approcci massimalisti in osteopatia, del General Osteopathic Treatment (G.O.T.), dell’integrazione della medicina tradizionale in quella osteopatica. Ci lascerà a 82 anni, in quel di Londra nel 1947, silenzioso e taciturno come è sempre stata la sua personalità. Un grandissimo dell’osteopatia, forse troppo taciuto.
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