di Naomi De Meis, scuola di osteopatia AbeOS
Ho avuto il grande piacere di essere relatrice al congresso “APPROCCIO NON CONVENZIONALE NELLA GESTIONE DELLA GRAVIDANZA, TRAVAGLIO E PARTO: STRUMENTI UTILI ALL’OSTETRICA DALL’OSTEOPATIA ALLA FLORITERAPIA”. L’evento si è svolto nella sede della scuola di osteopatia AbeOS di Raiano in data alla fine del precedente anno. Valutando il contesto del congresso, abbiamo scelto di affrontare un argomento comune all’ostetricia e all’osteopatia: l’incontinenza urinaria post-parto. Ho avuto l’onore di essere relatrice, ma il mio intervento è stato nel ruolo di portavoce di un intenso e duro lavoro di revisione scientifica dell’argomento, svolto insieme ai miei colleghi Emma Di Benedetto e Giacomo Anibaldi. Nel nostro progetto di ricerca abbiamo cercato di spiegare l’efficacia del trattamento manuale osteopatico al fine di migliorare e aiutare nella risoluzione dei disturbi causati dall’incontinenza urinaria. Molto importante è il ruolo che svolge l’osteopatia, anche come prevenzione, approcciando globalmente il paziente con lo scopo di migliorarne la salute e i processi di autoregolazione. Nel caso dell’incontinenza urinaria post-parto, l’osteopata approccia il paziente in diverse aree corporee cercando di riequilibrare ed eliminare disfunzioni presenti ad esempio nel bacino, rachide lombare, zona cervico-toracica, zona urogenitale, asse cranio-sacrale al fine di normalizzare l’intero sistema. Il principio fondamentale dell’osteopatia indirizza l’osteopata a valutare la struttura del paziente nella sua globalità, per determinare se c’è una causa primaria al problema che rallenta e ostacola i processi omeostatici del corpo. Tutto ciò è fondamentale per comprendere i fattori scatenanti della fisiopatologia della malattia.