Crescono gli odontoiatri che si avvalgono della sinergia con l’osteopatia. Tra questi la Dottoressa Alessandra D’Alfonso. Aquilana, ben collegata scientificamente all’Università, nel suo studio di Popoli (Pe) sta favorendo la crescita delle sinergie tra l’osteopatia e l’ortodonzia. Sabato 9 febbraio è stata una giornata intensa e trafficata nello studio popolese, su una delle poltrone hanno lavorato, sul corpo e nelle bocche dei pazienti, diversi giovani operatori che, però hanno utilizzato esclusivamente le loro mani. Questi ragazzi erano studenti della scuola di osteopatia AbeOS, tutorati dal loro Direttore Marcello Luca Marasco, che hanno lavorato su bambini e ragazzi in procinto di adottare un dispositivo ortodontico oppure ne utilizzano già uno. La giornata è stata piena, mattina e pomeriggio, con la Dottoressa D’Alfonso a fare continuamente la spola tra il suo riunito nella stanza accanto e quello utilizzato per l’osteopatia. Ogni caso è diventata una piccola lezione per i diversi scenari clinici, sempre diversi, che si sono presentati. Non lo possiamo affermare con scientificità ma l’assistenza osteopatica pre e durante la terapia ortodontica è verosimile che riduca in modo palpabile il tempo dell’utilizzo dell’ortodonzia e riduca inoltre le forze che l’ortodonziata dovrà applicare all’apparato odontostomatognatico attraverso quello che gergalmente viene indicato come “apparecchio”. Non da sottovalutare l’aspetto economico: i ragazzi della scuola di osteopatia non hanno una parcella da onorare: il loro lavoro con i pazienti è formativo, le persone trattate possono lasciare una donazione che la scuola destinerà alle loro borse di studio e alla ricerca, donazione assai gradita vista la difficoltà a reperire finanziamenti per lo sviluppo di studi scientifici.
Nella foto: alcune studentesse di osteopatia nello studio della Dottoressa D’Alfonso.